Cantina Bambinuto e la scoperta di un grande Greco di Tufo: il Picoli!

Marilena Aufiero, "La Tosta", come l'hanno soprannominata da queste parti, ci aspetta dietro il bancone della sua saletta per degustazioni attigua alla cantina. Per certi versi tutto il suo mondo, vigneti esclusi, si trova racchiuso in pochi metri quadrati.

E' primo pomeriggio e, sebbene abbiamo fatto un piccolo spuntino a pranzo, la frittata con asparagi selvatici che ci aspetta è troppo invitante per non sbranarla in un attimo. 


Marilena, la figlia e...la frittata

Nel frattempo, Marilena ci racconta un pò di sè e degli inizi di Cantina Bambinuto datati 2006 dopo che le uve del territorio avevano subito un brusco calo di prezzo. Il valore agricolo e il lavoro famigliare dovevano essere difesi per cui, invece di vendere le uve a terzi, tutta la famiglia decise di mettersi in proprio per dar vita ad un progetto enologico coadiuvati dal bravo Antonio Pesce.

Prima di passare alla degustazione dei vari vini, Marilena ci porta nella piccola cantina, una spazio ristretto ma ben modulato dove trovano spazio vasche di acciaio e poche barrique.


Torniamo a sedere perchè ci aspetta il primo bianco, una Falanghina IGT Campania 2011 molto fresca e fruttata che scorre giù che è una meraviglia. Finale pulito, sapido, un ottimo aperitivo. Notare anche olive di fianco...


Questa zona, però, è famosa per il Greco di Tufo, l'antico vitigno indicato col nome di Aminea gemina dai Georgici latini ed importato dai Greci della Tessaglia nel 2000 a.C. circa.

Siamo nel territorio di Santa Paolina dove, a differenza di Tufo in cui prevale il calcare, i terreni sono costituiti in larga misura da puddinghe poligeniche, più o meno cementate, generalmente con alternanze di livelli sabbiosi o sabbioso–argillosi di età pliocenica.

Marilena produce due tipologie di Greco, un "base" e un Cru chiamato Picoli. 

Il primo, che ci viene declinato nell'annata 2011, si caratterizza per un corpo snello e dinamico e per un bel bouquet aromatico che spazia tra i fiori bianchi e la frutta, mela limoncella e pesca su tutti. Sorso nervoso, sapido, di ottima persistenza. Gran bel Greco di Tufo, accidenti.

Il Picoli, rispetto al precedente, proviene da uno specifico vigneto situato nell'omonima località e, come ci racconta la stessa Marilena, viene vendemmiato circa 10 giorni dopo il greco base e fa sosta per circa sei mesi sulle fecce. Ovviamente, essendo un vino "importante" ha colore e struttura più intensi del "base" e, visto che è spesso più  indietro del suo fratellino minore, esce sul mercato più tardi. Quando? Ovviamente quando "La Tosta" decide assieme all'enologo che è pronto!


Del Picoli abbiamo degustato un mini verticale iniziando dall'annata 2011 che caratterizza il vino con tutte le durezze che un greco minerale deve avere. Sorso sontuoso, teso, di grande progressione e sapidità. E' giustamente ancora molto indietro ma la materia prima c'è tutta. Da aspettare!

La 2010 si conferma grande annata per i bianchi qua in Irpinia ed il Picoli, ovviamente, non è esente dalla questione. Anzi! Rispetto alla 2011 questo millesimo si caratterizza per una maggiore profondità, sia olfattiva che gustativa. Al naso la ricchezza di frutto fa da contraltare alla mineralità mentre la ginestra e le erbe aromatiche creano una cornice aromatica di grande personalità. Al sorso è un vino assolutamente tridimensionale con un equilibrio tra morbidezze e durezze da far invidia. Non so se è nel momento di massima espressione ma, oggi, è una bevuta assolutamente di livello.

La sorpresa Marilena la riserva sul finale della degustazione quando apre una bottiglia del suo spumante metodo classico a base Greco.


Come è possibile notare dalla foto sopra, il vino è ancora in fase di affinamento e la nostra visita è stata la scusa per valutare tutti assieme lo stato evolutivo della spumante che, alla vista, si presenta in questo modo....


Di buone speranze la parte olfattiva mentre al sorso il vino è ancora molto indietro, ha un'acidità assolutamente tagliente e, per questo, ha ancora bisogno di molto...molto...riposo. Vero Lello?

Prima di andare, ci salutiamo con un piccolo bicchiere di Gre.Cò, splendida acquavite a base di greco e mele cotogne Marilena ha magistralmente abbinato ai cioccolatini fatti da lei stessa.  

Fonte: Pignataro Wine Blog


Come salutarsi in maniera migliore?


1 commento:

Anonimo ha detto...

Siamo stati ospiti della gentilissima Marilena circa 1 mese e mezzo fa, e non posso che rinnovare i complimenti per tutto! A proposito, a Marilena dovevvamo una risposta: anche la falanghina era davvero buona!
Valerio e Vincenza

P.s.: a proposito di falanghina... Marilena dall'anno prossimo inizierà a produrne una con uve proprie, una delle pochissime falanghine irpine, chissà che spettacolo!