I Signori del Vino su Rai Due l'ho visto e vi dico che.....

Se avessi avuto venti anni, I signori del vino, programma ideato da Marcello Masi e Rocco Tolfa, rispettivamente direttore e vicedirettore del Tg2, probabilmente me lo sarei visto prima di uscire con gli amici ma, diciamocelo, per noi quarantenni dal facile abbiocco post prandiale arrivare alle 23.30 di sabato sera non è facilissimo.
Ok, faccio lo sforzo, in fondo si parla di cultura del vino, e da abbonato mi sento di andare incontro alle esigenze di mamma RAI che, con scelta davvero avvincente, ha deciso di mandare in onda il format culturale in terza serata così da mettersi in concorrenza con alcuni capisaldi della filmografia mondiale con Sexters - Messaggi bollenti, Sex and the city e Vite segrete di mogli (im)perfette. 

Inizia il programma, prendo i popcorn, zitti tutti, si parla di Piemonte!


Foto: Fisar.com

Masi e Tolfa, belli paciocchi sulla loro Jeep che sfreccia sulle larghe strade di Langa, sembrano un po' la brutta copia di Miles e Jack di Sideways per cui, mentre il secondo legge per i telespettatori alcuni passi di Vino al Vino di Mario Soldati, mi aspetto che Masi, non inquadrato, si scoli una bottiglia di Cheval Blanc '61 alla faccia nostra, del suo dotto compagno di viaggio e di tutti i produttori di nebbiolo che andrà a trovare in cantina.

“Il vino è come la poesia, che si gusta meglio, e che si capisce davvero, soltanto quando si studia la vita, le altre opere, il carattere del poeta, quando si entra in confidenza con l’ambiente dove è nato, con la sua educazione, con il suo mondo.

La nobiltà del vino è proprio questa: che non è mai un soggetto staccato e astratto, che possa essere giudicato bevendo un bicchiere, o due o tre, di una bottiglia che viene da un luogo dove non siamo mai stati.” (Mario Soldati, Vino al Vino)

Chiudo gli occhi mentre ascolto queste bellissime parole, probabilmente mi appennico per un po' perdendomi parte della trasmissione perchè, quando li riapro, improvvisamente davanti a me c'è Gaia Gaja, self-made girl ed export manager della propria azienda famigliare la quale, statistiche alla mano, risveglia dal torpore me e, probabilmente, tutti i telespettatori quando, con malcelato spirito nazionalistico, esalta lo spirito di internazionalizzazione delle aziende vinicole italiane sottolineando ai due giornalisti che "il vino italiano oggi sta vivendo un buon momento nonostante arriviamo sempre per ultimi sui mercati esteri nonostante rappresentiamo la ciliegina sulla torta". Porca vacca, che figuraccia, penso tra un popcorn e l'altro, e come si fa ora a diventare torte e non solo ciliegine? Boh, ci penserà Gaia, tanto lei, così afferma, sta sempre all'estero!!

Da una self-made girl ad un self-made man il passo è breve visto che, subito dopo sua figlia, viene intervistato papà Angelo, classe '40 e profondi occhi azzurri, che con le mani ancora sporche di terra fornisce a Masi e Tolfi, ma indirettamente a tutti noi, importanti lezioni di enologia e marketing. Quando termina di parlare mi alzo e applaudo e capisco perchè qualcuno lo aveva proposto come Presidente della Repubblica. Un Presidente contadino poteva essere il suo motto.


Angelo Gaja intervistato in vigna. Foto: Intravino

Dopo il Giove Tonante dell'Enologia Italiana ecco che arriva Marco Simonit, il preparatore d'uva zappetta munito che, con un fiatone manco stesse salendo le vette dell'Himalaya, ci fornisce una bellissima lezione di geologia e terroir anche se alla fine ho temuto che le radici delle vigne, con le quali aveva limonato per almeno due minuti, lo strozzassero per dispetto. Roba da wine geek.

Simonit - Foto: Ansa

La trasmissione va avanti prevedendo un piccolo grande contributo di Oreste Brezza che riporta le lancette di Barolo e del Barolo indietro nel tempo offrendo uno scorcio in bianco e nero del territorio, anche a livello sociale, che da solo vale il sonno perduto.

Dopo il focus sui giovani vignaioli artigiani come Gaja e Brezza arriva, ahimè, il momento della lezione di numerologia presentata a turno dai Presidenti dei vari Consorzi di Tutela del Piemonte che, in maniera perentoria e con la faccia del "ce l'ho più lungo io", iniziano a spiattellare una serie di cifre relative ad ettari, bottiglie prodotte, date e quant'altro che a mezzanotte circa ti si ripropongono come la peperonata che hai mangiato a cena tre ore prima.

Indeciso se prendermi un Alka-Seltzer o una caffè forte, non faccio in tempo a voltarmi verso la cucina che Masi e Tolfa incontrano a Canelli la Biancofiore mentre beve una coppa di Asti Spumante. Cacchio, penso io, vuoi vedere che ora inquadrano anche Dudù mentre vendemmia? Speranza vana. Avvicinandomi meglio allo schermo riconosco nella bionda signora la figura di Chiara Soldati (La Scolca) la quale, dopo averci ricordato per la millesima volta la sua parentela con il già citato Mario, fa letteralmente sciogliere il direttore Masi quando, tra le parole innovazione e tradizione, ricorda per la millesima volta che il suo vino è stato bevuto da Barack Obama durante il G20 del 2013. 
Fonti interne fanno sapere che i dipendenti dell'azienda, da quel momento in poi, siano obbligati a festeggiare il giorno del ringraziamento cantando in coro "The Star Spangled Banner".


La bella e brava Chiara Soldati - Foto: www.donnedelvino.com

La puntata volge al termine con due chicche: la prima riguarda Carlin Petrini che si offre di parlare di vino piemontese tramite connessione Skype. Se Rosy Bindi si vestisse da Cheerleader in Parlamento sarebbe meno moderna.

Petrini e Masi. Foto:www.lastampa.it

La seconda perla, invece, riguarda la scena finale della puntata dove Masi e Tolfa, seduti in una osteria, cazziano l'oste reo di avergli chiesto se volevano un rosso o un bianco. 
"Ci porti la carta dei vini", esclama Masi sprezzante e con la faccia di quello che "prega Dio che nun te meno qua". Fonte interne dicono che la scena sia stata provata almeno tre volte vista la reazione isterica e violenta del cazziato nei confronti del cazziante.

Vabbè, sabato prossimo I Signori del Vino si sposterà in Sicilia. Saremo tutti pronti per la seconda puntata o basta questa a farci cambiare canale?

Nessun commento: