Jacopo Biondi Santi, vista l'annata che ha ricordato il clima fresco e umido della Borgogna, ha deciso per questa annata di non produrre Brunello ma solo questo Rosso di Montalcino Fascia Rossa utilizzando tutti i suoi vigneti. Sangiovese delizioso e luminoso come la primavera che incanta per purezza espressiva. Che buono, mamma mia!
Inforno, ad Ostia (Roma) è sbarcata la buona pizza
Rotonda, quadrata, napoletana, romana, cotta a legna o al forno elettrico, noi italiani adoriamo la buona la pizza che, soprattutto, piace al nostro caro Giovane Promettente Luciano Pignataro che da sempre sul suo blog si occupa di recensire le migliori pizzerie di Italia.
Caro Luciano, stavolta però ti ho battuto sul tempo perchè fino ad oggi, probabilmente, non conoscevi Inforno, interessante realtà localizzata a Lido di Ostia, due passi da Roma, la cui vicinanza con Red Fish, uno dei ristoranti di pesce più promettenti del litorale laziale, fanno di Corso Duca di Genova 22 uno degli indirizzi gourmet più importanti della mia Regione.
Dai ragazzi di Inforno ci sono passato dopo che un caro amico mi aveva segnalato questa pizzeria per la bontà dei loro impasti e delle materie prime scelte che spesso annoverano anche Presidi Slow Food.
Il successo, arrivato con grande dedizione e fatica, nel corso del tempo ha spinto Paolo e Andrea a rimodulare la loro proposta commerciale trasformando Inforno in un vero e proprio locale dove il cliente può mangiare seduto senza doversi per forza portare a casa la cena anche se il bancone dedicato al take away è rimasto anche se molto più piccolo rispetto al passato.
Lo staff al completo |
Ciò che ti colpisce di Inforno, oltre alla bontà delle pizze, rigorosamente tonde e cotte al forno elettrico, è la passione dei titolari che non smettono mai di perseguire l'eccellenza: "Per molto tempo - mi spiega Paolo Graziani - ho fatto uno studio approfondito sulle farine da usare nel mio locale in quanto, tranne rare eccezioni, non ero mai troppo convinto di quelle che normalmente si usano nelle altre pizzerie. Girando tra i vari molini artigianali italiani mi sono innamorato del Mulino della Riviera Dronero, piccola perla nascosta nella Val Maira, che ancora oggi, così come nel lontano passato, fa muovere le macine di pietra non con l'energia elettrica ma con la sola forza dell'acqua del fiume Maira che, azionando le ruote idrauliche, inizia a macinare i semi (rigorosamente interi) fino a tramutarli in farina "viva" di eccellente qualità in quanto contiene ancora le fibre, le vitamine idrosolubili e tutti gli oligoelementi di cui è naturalmente composto il chicco.
Per le nostre pizze, dopo varie prove, abbiamo scelto di utilizzare farine integrali (crusca, segale, farro, Kamut®, Moringa®) o comunque scarsamente raffinate (grano tenero Tipo 1 e 2 e grano duro antico Senatore Cappelli) per poter dare ai nostri prodotti un profilo “ancestrale” e un sapore che richiami quello del grano. L’alta digeribilità del nostro prodotto, inoltre, deriva dalla tecnica di impasto che prevede lo scarso utilizzo di lievito (1,3 gr per Kg di impasto), l’utilizzo contenuto del sale, la lunga lievitazione con almeno 60 ore di permanenza a temperatura controllata e altri piccoli accorgimenti. Il prodotto ottenuto è un impasto perfettamente lievitato che è base per la nostra pizza, che ha uno spessore compreso tra i 7 e i 9 millimetri, percepibile al morso e che si fonde perfettamente con i sentori del condimento per il quale scegliamo sempre materie prime altamente selezionate e, quando è possibile, a km 0".
Curioso di tutto questo antefatto, chiedo ai ragazzi di Inforno di poter testare i differenti tipi di impasto e, per centrare l'obiettivo, mi faccio aiutare da Stefania visto che le pizze, che si possono dividere in due in termini di condimenti, hanno un diametro di circa 40 e da soli è veramente difficile terminarne una.
Da bere, per ora, non c'è vino ma tanta buona birra artigianale, sia italiana che estera, che viene personalmente selezionata da Paolo Graziani. Per la cena, ad esempio, abbiamo scelto una bottiglia di "AMA BIONDA" del birrificio artigianale romagnolo Amarcord che ha realizzato questa Golden Belgian Ale in collaborazione con il grande Garret Oliver, birraio della Brooklyn Brewery di New York.
Da bere, per ora, non c'è vino ma tanta buona birra artigianale, sia italiana che estera, che viene personalmente selezionata da Paolo Graziani. Per la cena, ad esempio, abbiamo scelto una bottiglia di "AMA BIONDA" del birrificio artigianale romagnolo Amarcord che ha realizzato questa Golden Belgian Ale in collaborazione con il grande Garret Oliver, birraio della Brooklyn Brewery di New York.
Nel menù la parte del leone la fanno gli antipasti (imperdibili i fritti) e le pizze (Gourmet, Vegetariane e Classiche) mentre una sezione speciale è dedicata alla proposte del giorno e agli hamburger artigianali prodotti con carni rigorosamente locali.
Per iniziare prendiamo un supplì cacio e pepe e uno con ripieno di 'nduja. La panatura è asciutta, croccante e il riso risulta ben cotto ed integrato nel suo insieme.
La prima pizza che prendiamo ha un impasto di farina integrale ed è condita con pomodorini gialli, mozzarella e olive taggiasche. L'impasto, nè alto nè basso, è leggero, croccante e decisamente goloso soprattutto per uno come me che ama molto le materie prime poco raffinate.
La seconda pizza che mi arriva, una ortolana con friarielli e pachino su crema di pesto alla genovese, ha un impasto composto da farina di Molinga Olifera che è una pianta medicinale originaria delle zone tropicali ed equatoriali che, in virtù delle sue proprietà antiossidanti, è soprannominata pianta magica o pianta della vita. L'impasto con questa farina, caratterizzata da lievi sfumature verdi, risulta leggermente più alto del precedente ma ancor di più soffice e digeribile.
La terza pizza, una classica diavola, ha invece un impasto multicereali decisamente elastico e croccante.
Per concludere ci vengono offerti due amari artigianali al luppolo molto particolari di cui uno proveniente dall'Antico Liquorificio Trappisti delle Tre Fontane (Roma) mentre l'altro nasce in Svizzera (Appenzeller Ipa) ispirandosi ad una ricetta di famiglia ancora gelosamente custodita.
Conto finale caratterizzato dall'ottimo rapporto qualità/prezzo.
INFORNO
Corso Duca di Genova 22L - Ostia
Aperto la sera dalle 18.30
www.inforno.eu
Nel cuore di Treviso nasce il Vino del Signore a base merlot e cabernet
Davvero interessante questo articolo a firma Federico de Wolanski che ho trovato su La Tribuna di Treviso. Un pezzo di Italia nascosto, lontano dal mondo social, che vale la pena di scoprire.
Il colore è rubino, il sapore deciso e il profumo pungente come lo è solo quello di un vino prodotto in casa, a mano. Ma ha una marcia in più: è un vino toccato da Dio. Nasce in un’oasi nascosta nel cuore della città, protetta da una cinta di alte mura eretta a fine Ottocento quando sul vecchio terreno detto “del Lazzaretto” iniziò l’edificazione del convento dei Padri Carmelitano Scalzi.
A riposo in ampie damigiane stivate nell’antica cantina a due metri sotto il livello del suolo, il vino viene travasato in bottiglioni di vetro verde senza etichetta, casalinghi, perchè quel vino non ha certo problemi ad essere riconosciuto. Chiamatelo il “vino del Signore” e non sbaglierete. I suoi filari che negli ultimi cent’anni sono sopravvissuti al crescere della città e della sua frenesia, protetti dall’elegante facciata della chiesa di San Giovanni della Croce, lungo il Put.
Pochi conoscono l’esistenza di questo giardino e delle sue seicento piante coltivate per anni e con cura prima dai frati del convento, ora da fedeli che contribuiscono al mantenimento dell’unica vigna nella città. Piantata sulla scorta della tradizione carmelitana delle “vinea carmeli che dal 1200 ha affiancato ai conventi dei frati ettari di campi coltivati e pascoli, oggi accoglie uve cabernet e merlot, piante di decine d’anni e nuovi innesti che insieme producono oltre 70 quintali di uva pronta per diventare vino.
Un tempo i vinaioli erano i frati stessi, facendo riposare il mosto nelle cantine dei sotterranei del convento e poi nelle botti. Oggi l’uva viene raccolta e trattata fuori, perchè i frati di casa sono solo otto e il lavoro enorme per chi deve anche guidare una comunità che negli anni è andata crescendo.
Ma il vino ritorna sempre a casa, in convento, ed alimenta tutto l’anno le tavolate nel refettorio e qualche donazione ad amici accolti dall’ospitalità dei frati guidati da Padre Giuseppe.
È un piccolo tesoro che racconta una storia antica e bellissima, fatta di terra zappata, di fatica, di un convento che fino a qualche anno fa ospitava anche un incredibile e bellissimo orto (più stalle e animali) che purtroppo ha dovuto cedere il passo davanti alle necessità di una comunità che assediava la pace conventuale con le richieste della vita moderna; prima fra tutte quella di parcheggi per i fedeli della messa.
La la vigna del Signore ha resistito diventando un’unicità incredibile e irreplicabile in città. «In tanti si propongono per curarla» racconta il priore, padre Giuseppe, «e la vigna è diventata così anche un’occasione di coesione, di impegno. Vi partecipano fedeli, ma anche pensionati che vengono da altre parti della provincia». Ricompense? Nessuna se non la pace naturale di un luogo protetto e nascosto, anche se aperto. Pensare che a due passi corra forsennatamente il Put o che sul vigneto svetti la facciata modernista del Tribunale rende il contrasto ancor più evidente. Eppure la benedizione dei frati da sola non basta a proteggere questo luogo. La vigna oggi rischia di trovarsi invischiata nella pratiche che regolamentano l’attività e la produzione di vigneti dichiarati ed estranei alle zone di produzione ufficiali. Burocrazia, catasti, doc e docg che mal si sposano con una tradizione antica come l’ordine del Carmelo.
Credit immagini: http://tribunatreviso.gelocal.it
Vignoble de l’Orpailleur - L’Orpailleur Blanc Vidal et Seyval Blanc 2014 è il Vino della settimana di Garantito IGP
di Angelo Peretti
Ora, se qualcheduno mi dice che lui di bianchi fatti con le uve di vidal e di seyval blanc ci pasteggia un giorno sì e uno no, be’, mica gli credo, a meno che sia canadese del Québec, perché questo vino viene da là, ed ha freschezza infinita e agrumi e fiori. Insomma, di bottiglie buone se ne trovan dappertutto.
Marilena Barbera, se dentro al vino ci trovi la Sicilia - Garantito IGP
Di Angelo Peretti
“Mi chiamo Marilena Barbera e sono una vignaiola. Vivo e faccio il vino a Menfi, in Sicilia, insieme a mia madre e ai miei ragazzi”.
Ecco, io Marilena Barbera mica la conoscevo, né come persona, né come produttrice, e nemmeno avevo mai bevuto i suoi vini. Però leggendo quel che scriveva su Facebook mi sono incuriosito parecchio e allora sono andato anche a vedere il suo sito, che comincia con le parole virgolettate che ho riportato qui sopra e che mi hanno confermato in una convinzione: questa donna è una che bada al sodo, pochi fronzoli e tanta concretezza. Del resto anche i suoi interventi sui social sono così, che potresti prenderli, farci un taglia e incolla e tirarci fuori degli utilissimi trattatelli sul mondo che gira intorno alle vigne e al vino. Chissà se un giorno scriverà qualcosa di suo per davvero.
Ma sto divagando.
Ordunque, incuriosito, ho voluto assaggiare alcuni dei vini di Marilena Barbera, per vedere se le premesse trovassero conferma caratteriale anche nella bottiglia.
Com’è andato l’assaggio lo dico qui di seguito, precisando che più d’un assaggio s’è trattato di gaudente bevuta, alla fine.
Sicilia Grillo Coste al Vento 2015 Cantine Barbera
“In Sicilia – leggo sul sito -, ‘costa’ è il fianco delle colline che digradano dolcemente verso il mare”. È lì che viene coltivata l’uva grillo. Orbene, questo bianco è vino che davvero interpreta il mare, perché è salatissimo e iodato, e quando ne prendi un sorso ti viene in mente da subito anche la Sicilia e questa è infatti l’impressione comune della decina di persone che assaggiavano con me. Tesissimo e caratteriale. Sì, prima conferma. (92/100)
Menfi Bianco Superiore Arèmi 2015 Cantine Barbera
Gli arèmi sono i denari nel gioco delle carte, dorati come gli acini del catarratto, che maturano “a poche centinaia di metri dal Mediterraneo” da un vigna di neanche un ettaro su argilla che era fondo marino. Bianco fascinosissimo, che del Mediterraneo porta con sé il sole e l’aria salmastra, e se si tratta di suggestione, ebbene non è stata solo mia, ma anche degli altri che bevevano al mio tavolo. Interminabile, infinito come un orizzonte marino. (94/100)
Sicilia Rosso Perricone Nerello Mascalese Microcosmo 2013 Cantine Barbera
Un rosso che viene da una vigna nella quale convivono ceppi di perricone e di nerello mascalese in proporzione di dieci a uno, ma “il vigneto viene trattato come un’entità unica ed interdipendente”, e dunque è una sorta di microcosmo, e questa è la spiegazione del nome in etichetta. Tannino e frutto e un che di lauro e fiori (tanti, proprio tanti), ma io e gli altri miei accoliti abbiamo trovato che ad ora il legno faccia un po’ da freno. (86/100)
Menfi Alicante Ciàtu #2 2015 Cantine Barbera
Il giorno dopo, ho contattato Marilena Barbera e le ho domandato se fosse normale che il suo Ciàtu mi ricordasse i rossi spagnoli del Priorat e m’ha detto che alicante è il nome dato in Sicilia alla garnacha, e dunque sì, la somiglianza ci sta. Ebbene? Ebbene, è uno dei più affascinanti ed eleganti e avvincenti rossi della mia ultima manciata d’anni. Capperi, sale, mirto, acciughe, pomodoro secco, Sicilia, Mediterraneo, sole, festa, vita, calore, gioia.(96/100)
200 vignaioli lanciano la campagna di protesta contro la dematerializzazione dei registri vitivinicoli. Percorsi di Vino è con loro!
LETTERA
APERTA
Al
sig. Ministro dell'Agricoltura On. Maurizio Martina
Presso
MIPAAF Roma
Italia, 05 marzo 2017
Oggetto:
dematerializzazione registri vinicoli e burocrazia
Il
vino buono non si fa con la burocrazia che uccide i piccoli
produttori
Non
accettiamo l'imposizione dei registri dematerializzati! Non vogliamo
alimentare
un'economia virtuale e parassitaria. E' necessaria
un'inversione
di tendenza, una rivoluzione delle norme; dobbiamo dire
forte
e chiaro che bisogna interrompere questo stillicidio di procedure,
obblighi,
corsi, patentini, registri che stanno strangolando le nostre
aziende.
CHI
SIAMO
Siamo
duecento Vignaioli, agricoltori di ogni Regione. Siamo innamorati
della
terra, del cielo, delle piante e del nostro lavoro che vorremmo
continuare
a svolgere.
LA
SITUAZIONE ATTUALE
In Italia ci sono 52 mila produttori e di questi
48
mila imbottigliano meno di 1000 ettolitri, il 53% della produzione è
ottenuta
dalle cantine cooperative, mentre la superficie media è di soli
1,6
Ha. Rappresentiamo quindi circa il 90% dei produttori e non più del
30%
della produzione totale. Perché allora non pensare un sistema adatto
alle
esigenze del maggior numero di produttori?
Siamo quelli che
abitano
e conservano i borghi rurali e i loro territori che, senza di
noi,
andrebbero irrimediabilmente in abbandono. La burocrazia sta
uccidendo
le nostre aziende e il nostro sistema agricolo, fatto
esclusivamente di micro imprese. Crediamo che si debba rallentare
questa
corsa alla burocratizzazione estrema, dove per ogni azione
concreta
sono richieste decine di pezzi di carta e gigabyte che tanti di
noi
non hanno la possibilità di seguire, di compilare e di pagare: i
nostri
piccoli numeri ci impongono delle scelte, e noi alla fine
dobbiamo
scegliere sempre la terra, la pianta, il vino. Inoltre, non
siamo
più disposti a dover pagare corsi e consulenti per poter fare il
nostro
lavoro. In pratica, non vogliamo mantenere un’economia virtuale e
parassitaria,
spesso rappresentata dalle associazioni di categoria,
sindacati
o società di consulenza.
Il
tutto col beneplacito di chi avrebbe dovuto difendere la nostra vita
e il
nostro lavoro: si chiamino associazioni di categoria, sindacati o
altro
ancora, di antica o recente costituzione. Vogliamo
reagire,
rispondere, non per ottenere qualche mediocre compromesso, ma
per
imporre la nostra idea di lavoro, di rapporti umani; per
riappropriarci
del nostro tempo. A questo si aggiunge il fatto che
delegare
tutti gli adempimenti a servizi on line richiede una
connessione
potente e veloce e forse non ci si rende conto di quale sia
lo
stato delle ADSL nelle campagne italiane. Non si comprende perché le
uniche
esenzioni concesse siano a favore delle piccole produzioni che
effettuano
vendita diretta in azienda o per quelle fino a 1000/hl che
non
imbottigliano. Sembra che l'obiettivo sia quello di ostacolare la
partecipazione
delle piccole aziende al Mercato Globale, riservandolo
così
alle grandi imprese.
QUESTI
GLI ENTI E ORGANISMI CHE CI CONTROLLANO
1-
ICQRF
2-
Guardia Forestale
3-
Organismo controllo per certificazione Dop, Igp
4-Organismo
controllo per certificazione Bio
5-
HACCP controllo igiene in cantina
6-
Sicurezza sul lavoro: organismi vari
7-
Agea ed Enti regionali collegati./CAF.
8-
Asl: normative sanitarie.
9-
Province, esistono ancora e spesso hanno mantenuto le deleghe per la
viticoltura.
10-
Valoritalia, TCA, ecc.
Organismi o Enti diversi che ci richiedono
sempre le stesse cose, di
produrre
sempre gli stessi documenti .
QUESTI
ALCUNI DEI VARI PATENTINI CHE DOBBIAMO CONSEGUIRE:
Alimentarista,
HACCP, utilizzo fitosanitari. taratura botte irrorazione,
patentino
guida trattore…
Poi
ci sono i Consorzi di Tutela, le Associazioni, i Sindacati ecc.
Questo
impegno corrisponde in termini temporali a quasi un mese di
lavoro
ed indicativamente a 2000-3000€ ogni anno, una cifra troppo
importante
per chi fattura poche decine di migliaia di euro.
COSA CHIEDIAMO
E'
urgente unificare quanto più possibile i vari Enti deputati al
controllo:
è auspicabile un unico organismo che esegua tutti i
controlli.
Per tutto ciò chiediamo:
1)
Abolizione dei registri di cantina: ognuno di noi è obbligato a
compilare
ogni dicembre la denuncia di produzione delle uve e a fine
luglio
la dichiarazione di giacenza del vino. Se a questi due documenti
affianchiamo
le fatture di vendita, abbiamo tutte le informazioni
necessarie
per effettuareil controllo delle produzioni. Senza
considerare
che tutte queste informazioni vengono ripetute nei documenti
del
Sistema di Controllo del Biologico, nei manuali HACCP,Valor Italia,
TCA
ecc
Per
i piccoli produttori (entro i 1000 Hl/anno) che non acquistano vino
i
registri non servono.
In
subordine proponiamo di mantenere i registri cartacei ed agevolarne
la
tenuta al produttore che non acquista vino, posticipando il termine
ultimo
per la compilazione del registro di vinificazione al momento
della
dichiarazione di produzione; per imbottigliamento e tagli al
momento
della denuncia di giacenza. Proponiamo inoltre di eliminare
l'obbligo
di tenuta del registro di commercializzazione sotto i 1000 hl:
è un
duplicato del registro di vinificazione/imbottigliamento e dei
movimenti
già tracciati con altri documenti.
2)
Anche per l'olio extra vergine di oliva chiediamo di portare il
limite
per l'esenzione dalla compilazione dei registri telematici dagli
attuali
350 Kg a 3500 Kg/annui di produzione di olio.
3)
Chiediamo per chi è Imprenditore Agricolo a titolo Professionale da
almeno
5 anni di sostituire con un’autodichiarazione i corsi e i
relativi
patentini per guida trattori. Se lo scopo dichiarato è
aumentare
la sicurezza dei lavori in campagna, allora si diano
contributi
diretti per l'adeguamento delle macchine.
4)
Esenzione totale dal patentino fitofarmaci nel caso in cui si
utilizzino
esclusivamente fitofarmaci a base di sali di rame e/o zolfo.
5)
Eliminazione delle prestazioni viniche obbligatorie che sono misure
anacronistiche.
Inoltre, eliminando la distillazione obbligatoria delle
vinacce
(cioè regalare le vinacce alle distillerie) si creerebbe un
valore
di mercato per tutti i prodotti agricoli destinati alla
distillazione.
Proponiamo di eliminare l'obbligo di dichiarazione
preventiva,
incentivando il procedimento di smaltimento agronomico delle
vinacce.
6)
Proponiamo la semplificazione del modello INTRASTAT (basterebbe un
elenco
delle fatture inviate con PEC) e scadenza annuale per i vignaioli
che
producono meno di 1000 hl.
7)
Chiediamo che in vendemmia e per la raccolta delle olive si possa
ricorrere
alla manodopera parentale e amicale con assicurazioni
agevolate,
con un forfettario assicurativo proporzionato alle dimensioni
aziendali.
8)
Chiediamo che su base volontaria e non obbligatoria sia possibile
riportare
nelle etichette del vino la lista degli ingredienti.
Comunichiamo
che se non otterremo quanto richiesto,
avvieremo una
Campagna
di DISOBBEDIENZA CIVILE invitando tutti i vignaioli italiani a
non
ottemperare alle richieste di adeguamento ai registri telematici.
Il
cuore della nostra protesta è comunque quello di mettere in evidenza
il
ruolo centrale che le piccole aziende svolgono nella salvaguardia
dell’ambiente
e del territorio nel suo complesso. Il soffocamento di
queste
piccole realtà non potrà che passare la mano ad un tipo di
agricoltura
che inevitabilmente distruggerà la risorsa primaria.
Egregio
Ministro, in pochissimi giorni su questa proposta abbiamo
raccolto
200 adesioni; con altrettanto poco tempo siamo certi di poter
coinvolgere
migliaia di agricoltori.
VIGNAIOLI
UNITI contadinicritici@inventati.org
Seguono
le adesioni dei titolari 200 aziende agricole
ABRUZZO
- Stefano De Fermo – Az. Agr. De Fermo
- Mariapaola Di Cato – Az. Agr Di Cato
Francesco
- Lorenza Ludovico – Az. Agr. Ludovico
- Sofia Pepe – Az. Agr. Emidio Pepe
- Stefania Pepe – Az. Agr. Stefania Pepe
- Enrico Gallinaro – Az. Agricola E.
Gallinaro
- Massimiliano D’Addario – Az. Agr.
Marina Palusci
BASILICATA
- Antonio
Cascarano – Az. Agr. Camerlengo
- Elisabetta - Az. Agr. Musto Carmelitano
CALABRIA
-
Santino Lucà - Az. Agr. Cantine Lucà
-
Luigi Viola - Az. Agr. Cantine
Viola
CAMPANIA
- Giovanni Ascione - Az. Agr. Nanni Copè
- Ennio Romano Cecaro – Az. Agr.
Canlibero
- Elisabetta Iuorio – Az. Agr.
Casebianche
- Raffaello Annicchiarico – Podere Veneri
Vecchio
- Fortunato Rodolfo Arpino – Az. Agr.
Montedigrazia
- Salvatore Magnoni – Az. Agr. Prima La
Terra
- Diana Iannacone – Az. Agr. I
Cacciagalli
- Sandro Lonardo – Az. Agr. Contrade di
Taurasi
EMILIA
ROMAGNA
- Alberto Carretti – Podere Pradarolo
- Laura Cardinali – Az. Agr. Cardinali
- Vittorio Graziano – Az. Agr. Graziano
- Mirco Mariotti – Az. Agr. Mariotti
- Elena Pantaleoni – Az. Agr. La Stoppa
- Federico Orsi – Vigneto S.Vito
- Denny Bini – Az. Agr. Podere Cipolla
- Francesco Torre – Az. Agr. Il Maiolo
- Marco Cordani – Az. Agr. Cordani
- Stefano
Malerba - Az. Agr. Gualdora
- Vanni Nizzoli – Az. Agr. Cinque Campi
- Katia Babini – Az. Agr. Vigne dei
Boschi
- Paolo Francesconi – Az. Agr.
Francesconi
- Roberto Maestri – Az. Agr. Quarticello
- Andrea Cervini – Az. Agr. Il Poggio
- Massimiliano Croci – Az. Agr. Tenuta
Croci
- Flavio Cantelli – Az. Agr. Maria
Bortolotti
- Erica Tagliavini –Soc. Agr. Bedogni
Barbaterre
- Romano Mattioli – Az. Agr. Terraquilia
- Ettore Matarese – Az. Agr. Il Palazzo
- Gianni Storchi – Az. Agr. Storchi
- Paolo Crotti - Az.
Agr. Podere Giardino
- Alberto Anguissola – Az. Agr. Casè
- Flavio Restani - Az. Agr. Il Farneto
- Antonio Ognibene – Az. Agr. Gradizzolo
- Manuela Venti – Az. Agr. Villa Venti
- Susanna Diamanti – Az. Agr. Oro di
Diamanti
- Andrea Berti – Soc. Agr. Folesano
- Marco Rizzardi – Az. Agr. Crocizia
FRIULI
- Gaspare Buscemi – Az. Agr. Buscemi
- Federica Magrini – Az. Agr. Vignai da
Duline
- Franco Terpin – Az. Agr. Terpin
- Silvana Forte – Az. Agr. Le Due Terre
- Dario Princic – Az. Agr. Princic
- Fausto De Andreis – Az. Agr. Le Rocche
del Gatto
- Fulvio L. Bressan – Az. Agr. Bressan
Nereo
- Denis Montanar – Az. Agr. Denis
Montanar
- Andrea Rizzo – Az. Agr. Feudo dei Gelsi
LAZIO
- Giuliano Salesi – Az. Agr.Podere Orto
- Andrea Occhipinti – Az. Agr. Occhipinti
- Chiara Bianchi – Az. Agr. Cantina
Ribelà
- Daniele Manoni – Az. Agr. Il Vinco
- Marco Marrocco – Az. Agr. Palazzo
Tronconi
- Antonio Cosmi – Az. Agr. Casale Certosa
LIGURIA
- Stefano Legnani – Az Agr. Legnani
- Andrea Marcesini – Az. Agr. La Felce
- Aris Blancardi – Az. Agr. Selvadolce
LOMBARDIA
- Emanuele Pelizzati Perego – Ar.Pe.Pe.
srl
- Antonio Ligabue – Az. Agr. Ligabue
- Giacomo Baruffaldi – Az. Agr.Castello
di Stefanago
MARCHE
- Alessandro Bonci – Az. Agr. La Marca di
S. Michele
- Paolo
Beretta - Az. Agr. Fiorano
- Maria Pia Castelli – Az. Agr. Maria Pia
Castelli
- Corrado Dottori – Az. Agr. La Distesa
- Rocco Vallorani – Az. Agr. Vigneti
Vallorani
- Igino Brutti – Az. Agr. Fontorfio
- Enrico Gabrielli – Az. Agr. Aurora
- Natalino Crgnaletti – Az. Agr. Fattoria
S. Lorenzo
MOLISE
- Rodolfo Gianserra – Az. Agr. Vinica
PIEMONTE
- Guido Zampaglione – Tenuta Grillo
- Paolo Laiolo – Az. Ag. Laiolo Reginin
- Alessandro Barosi – Az. Agr. Cascina
Corte
- Nicoletta Bocca – Az. Agr. San Fereolo
- Stefano Marelli e Enzo Kizito Volpi
-Az. Agr. Corte Solidale
- Eleonora Costa
- Az. Agr. Crealto
- Ezio Trinchero – Az. Agr. Trinchero
- Nadia Verrua – Cascina Tavijn
- Lucesio Az. Agr. Rocca Rondinaria
- Carlo Daniele Ricci – Az. Agr. Cascina
S. Leto
- Paola e Elena Conti – Cantine del
Castello Conti
- Andrea Fontana – Az. Agr. Platinetti
Guido
- Claudio Rosso – Az. Agr. Cascina Roera
- Daniele Oddone – Az. Agr. Cascina
Gentile
- Paolo Malfatti – Az. Agr. Cascina
Zerbetta
- Daniele Saccoletto – Az. Agr.
Saccoletto
- Fabrizio Iuli – Az. Agr. Iuli Fabrizio
- Rizzolio Giovanna – Az. Agr. Cascina
delle rose
- Stefania Carrea – Az. Agr. Terre di
Matè
- Paolo Veglio
- Az. Agr. Cascina Roccalini
- Chiara Penati – Az. Agr. Oltretorrente
- Marta Rinaldi – Az. Agr. Rinaldi
- Guido Corino – Az. Agr. Case Corini
- Claudio Cepollina – Az. Agr. Casa
Wallace
- Alfio Cavallotto – Tenuta Bricco
Boschis
PUGLIA
- Natalino Del Prete – Az. Agr. Natalino
Del Prete
- Francesco Marra – Az. Agr. Francesco
Marra
- Marta Cesi – Az. Agr. Dei Agre
- Mimmo - Az. Agr. Pantun
SARDEGNA
- Alessandro Dettori – Tenute Dettori
- G. B. Columbu – Az. Agr. Malvasia
Columbu
- Giovanni Montisci – Az. Agr. Cantina G.
Montisci
- Francesco Sedilesu – Az. Agr. Giuseppe
Sedilesu
- Maurizio Altea – Az. Agr. Altea Illotto
SICILIA
- Pierpaolo Badalucco – Az. Agr. Dos
Tierras
- Gianfranco Daino – Az. Agr. Daino
- Guglielmo Manenti – Az. Agr. Manenti
- Giovanni Gurreri – Cantina Gurrieri Az.
Agr. Battaglia Graziella
- Marco Sferlazzo – Az.Agr.Porta del
Vento
- Alice Bonaccorsi – Az. Agr. A.
Bonaccorsi
- Bruno Ferrara Sardo – Az. Agr. Bruno
Ferrara
- Davide Bentivegna – Az. Agr. Etnella
- Paola Lantieri – Az. Agr. Punta
dell’Ufala
- Nino Barraco – Az. Agr. Barraco
- Giovanni Scarfone – Az. Agr. Bonavita
Faro
- Francesco Guccione – Az. Agr. Guccione
- Francesco Fenech – Az. Agr. F. Fenech
TOSCANA
- Antonio Giglioli – Az Agr Casale
Giglioli
-
Giovanni Borella – Az. Agr. Casale
- Valentina Baldini Libri – Fattoria
Cerreto Libri
- Arnaldo Rossi – Taverna Pane e Vino
- Stefano Gonnelli – Az. Agr. Borgaruccio
- Giovanna Tiezzi – Az. Agr. Pacina
- Gabriele Buondonno – Az. Agr.
Casavecchia alla Piazza
- Gabriele Da Prato- Az. Agr. Podere
Concori
- Giuseppe Ferrua – Az. Agr. Fabbrica di
S. Martino
- Francesco Carfagna – Az.Agr. Altura
- Stella di Campalto – Az. Agr. Podere
S.Giuseppe
- Francesca Padovani - Az. Agr.Podere
Fonterenza
- Marzio
Politi - Coop. Agr. Voltumna
- Olivier Paul Morandini – Az. Agr.
Fuorimondo
- Paolo Marchionni – Az. Agr. Vigliano
- Alessio Miliotti – Az. Agr. Tenuta di
Sticciano
- Fabrizio Zanfi – Podere La Mercareccia
- Paolo Giuli – Az. Agr. Al Podere di
Rosa
- Riccardo Papni – Az. Agr. La Pievuccia
- Francesco De Filippis – Az. Agr. Cosimo
Maria Masini
- Sergio Falzari – Az. Agr. Il Giardino
- Carlo Parenti – Az. Agr. Macchion de
Lupi
- Stefano Amerighi – Az. Agr. Amerighi
- Umberto Valle – Az. Agr. Poggio
Trevvalle
- Francesco Anichini – Az. Agr. Vallone
di Cecione
- Roberto Bianchi – Az. Agr.Podere Val
delle Corti
- Luca Orsini – Az. Agr. Le Cinciole
- Monica Raspi – Az. Agr. Fattoria Pomona
- Patrizia Bruni – Az. Agr. Villa Bruni
- Marco Tanganelli – Az. Agr. Tanganelli
- Susanna Grassi – Az. Agr. I Fabbri
- Nadia
Riguccini - Az. Agr. Campinuovi
- Maurizio Comitini - Az. Agr. Croce di Febo
- Luca Tomassini – Az. Agr. Sangervasio
- Paolo Socci – Az. Agr. Fattoria di
Lamole
- Rossella Bencini
- Az. Agr. Terreamano
- Massimo Pasquetti – Az. Agr. I Mandorli
- Michele Braganti – Az. Agr. Monteraponi
- Paolo Cianferoni – Az. Agr. Caparsa
- Jacy Farrel – Az. Agr. Monte Bernardi
- Moreno Panattoni – Az. Agr. Montechiari
- Giorgio Secchi – Az. Agr. Palmo di
Terra
- Piero Tartagni – Az. Agr. Fattoria
Colleverde
- Michele Guarino - Az. Agr. Tenuta Lenzini
- Stefano Grandi – Az. Agr. Canneta
- Emilio Falcione – Az. Agr. La Busattina
- Alessandro Sderci – Az. Agr. Podere il
Palazzino
- Jan Hendrik Erbach – Az. Agr. Pian
dell’Orino
- Katia Nussbaum – Az. Agr. San Polino
TRENTINO
- Stefano Bailoni – Az. Agr. Cantina
Bionatura
VENETO
- Maurizio Donadi – Az. Agr. La Basseta
- Maia Gioia Rosellini – Az. Agr. Ca’
Orologio
- Carlo Venturini – Az.Agr. Monte
Dall’Ora
- Giovanni Masini - Az. Agr. Cà de Noci
- Franco Masiero – Az. Agr. Masiero
Verdugo
- Daniele Piccinin - Az. Agr. Le Carline
- Marinella Camerani – Az. Agr. Corte
Sant’Alda
- Daniele D. Delaini – Az. Agr. Villa
Calicantus
- Ernesto Cattel - Az. Agr. Costadilà
UMBRIA
- Paolo Bolla – Az Agr. Fontesecca
- Rocco Trauzzola – Fattoria Mani Luna di
- Jacopo Battista – Az. Agricola Ajola
- Clelia Cini – Az. Agr. La Casa dei Cini
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